Era il giugno del 2020, l’Italia era ancora nel pieno delle ondate pandemiche, il lavoro agile emergenziale era considerato una delle modalità ordinarie di svolgimento del rapporto di lavoro e un senatore romano di un partito di centro destra dichiarava che lo smart-working stava uccidendo le città: ”Il commercio, le attività dei bar e dei ristoranti, mille e mille motivi di vita, di consumo e di crescita economica delle città sono atrofizzati. Lo smart-working può essere un’eventualità da utilizzare, ci può essere una turnazione che consenta l’uso di questa possibilità ma la chiusura sistematica di Ministeri, Enti pubblici e altre realtà sta creando gravi danni, a Roma in particolare ma non solo”. Circa un anno dopo (lo scorso 31 agosto), il Ministro della Pubblica Amministrazione, compagno di partito del senatore di cui sopra ha dichiarato, a proposito delle stime dell’Istat sulla crescita del PIL: “Questa crescita, infatti, potrebbe essere addirittura superiore, se si ripristinerà ...
Lo spazio di confronto dei lavoratori INPS
