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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

POST IN EVIDENZA

IN ASCOLTO DEI FUTURI COLLEGHI: I CONTATTI FP CGIL INPS SUL TERRITORIO

LA NOSTRA SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI WHIRLPOOL

L’irresponsabile scelta del management di Whirlpool Corporation di non prevedere alcuna proroga per la procedura di licenziamento, provvedimento necessario a favorire la rioccupazione dei 340 lavoratori del sito di Napoli, lascia senza parole chiunque continui a credere che il diritto al lavoro sia un pilastro fondamentale del vivere civile. Un buon segno è stata la pronta reazione del sindacato confederale che ha indetto una serie di assemblee in ciascun sito produttivo del territorio nazionale che culmineranno, questo venerdì, 29 ottobre, in una manifestazione di gruppo a Varese, sostenuta da otto ore di sciopero. Una risposta necessaria per denunciare la totale assenza di volontà da parte dell’azienda di sostenere un progetto di industrializzazione in grado di garantire continuità occupazionale a tutti i lavoratori del sito di Napoli. Dal confronto in atto al Ministero dello Sviluppo Economico deve prevalere il buon senso e il dovuto rispetto nei riguardi di 340 lavoratori e delle l

DAL LAVORO AGILE ALLE PAGELLINE: PASSIAMO DAL PESSIMISMO ALL'ATTIVISMO

Nelle ultime settimane, diverse disposizioni sull'organizzazione del pubblico impiego hanno finito per creare malumori tra i dipendenti del nostro Istituto. Il ridimensionamento dello smart working deciso con il DPCM del 23 settembre, il rapido rientro in tutte le nostre sedi e l'incertezza sulle modalità del prossimo futuro sono sicuramente tra le ragioni principali ed, infatti, se n'è parlato molto anche su questo blog. Non si tratta dell’unica disposizione che, ultimamente, ha finito per creare inquietudine e senso di impotenza in molti di noi. In Istituto sono state da poco anche introdotte le valutazioni della performance individuale alle quali, come prevede la legge con l’art. 45 del D. lgs. 165/2001, sarà legato il percepimento di un trattamento economico, con tutti i rischi che può comportare su quello che, finora, era uno spirito di collaborazione (e non di competizione) molto diffuso nel nostro ente. Sebbene questa misura sia stata decisamente ridimensionata e rid

RIPRENDERE LA PIAZZA E LA PAROLA, INSIEME

L'assalto della sede nazionale della CGIL ha riportato alla mente di molti le pagine più buie della storia contemporanea italiana. Questo shock è giunto dopo ormai 20 mesi di pandemia con il suo doloroso strascico di lutti e perdite, personali, sociali ed economiche. La risposta del sindacato  e delle centinaia di migliaia di lavoratorə che ne hanno raccolto l'appello è stata chiara ed emozionante. Per le strade di Roma ed in Piazza San Giovanni non abbiamo ribadito solo il rifiuto della violenza fascista ma anche che i valori fondanti della nostra Costituzione sono il solo possibile antidoto alle crisi che attanagliano il nostro Paese. L'auspicabile uscita dall'emergenza sanitaria non può tradursi  nel ritorno allo status quo di gennaio 2020 per le troppe ferite inferte al corpo sociale e per l'insostenibile aumento delle diseguaglianze economiche, territoriali, generazionali e di genere che ora abbiamo di fronte a noi. La gratitudine che la piazza ha espresso a tu

CONSIDERAZIONI DA UNA DOMENICA DI PRESIDIO

La terza legge della dinamica prevede che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Così è stata la reazione della Cgil all'attacco infame di sabato sera: uguale perché popolare, forte, ma contraria perché finalizzata a ricostruire una casa distrutta, a proteggere una comunità ferita e a riunirsi pacificamente con compagni, colleghi e democratici sinceri per il presidio di domenica mattina. Il quadrato rosso che rappresenta la Cgil deriva proprio da questa capacità di fare quadrato, perché la nostra forza è difensiva e per questo è giusta: parte dalle mani dei singoli iscritti che sono andati immediatamente a sistemare la sede devastata e arriva ai tavoli nazionali, dove i nostri rappresentanti possono sedersi da pari a pari dopo anni di lotte e conquiste. Coloro che ci hanno attaccato sabato affermano di rappresentare un'Italia che soffre, che ha subito la crisi. E lo dicono a noi? Noi che abbiamo lavorato di notte per pagare la Cassa Integrazione; noi ch

COSA ASPETTIAMO A MOBILITARCI? INTERVENTO DI UN ISCRITTO

  Il testo è tratto dall’intervento all'assemblea sindacale unitaria del 1 ottobre dell’autore.  Essendo tra gli ultimi a intervenire , lo svantaggio è che molti punti siano già stati affrontati ma il vantaggio è che ho avuto modo di sentire le considerazioni di tutti gli interlocutori precedenti: ovviamente ho potuto ascoltare le problematicità settoriali, spesso comuni a tutte le sedi che dunque sarebbe tedioso riepilogare. Eppure su due punti in particolare mi permetto di dire la mia: - Il primo è quello delle “assunzioni”. La pubblica amministrazione, lo sappiamo e lo abbiamo ribadito più volte, ha un'età media tra le più alte in Europa, il fabbisogno di nuove leve è enorme e quota 100 ha amplificato con i pensionamenti e dunque con relativo personale in uscita, tale esigenza. Tante  unità operative, comprese la mia, sono state oggetto di riduzione di personale: questo perché c'è gente che va in pensione e colleghi che trovano altre strade professionali. Ovviamente  nel

NELL’INTERESSE DI CHI? CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E SINDACATO

  Infine è calato il sipario sul CCNI 2020/2021. Si trattava di un contratto molto atteso dai C1 classe 2019, perché è quello che ha esteso il TEP a questa nuova platea di dipendenti . Nessun colpo di scena: Bastava leggere il CCNI del 2019 (firmato nel 2020) per non avere dubbi circa la fattibilità di questo obbiettivo, ma la lunga attesa ha evidentemente snervato i più. Il TEP logora chi non lo ha, parafrasando una famosa espressione. Criticare le OO.SS. ove si ravvisi il loro immobilismo, la mancanza di propensione all’ascolto, la carenza di attenzione ai problemi di categorie di lavoratori è lecito e doveroso. Lasciarsi prendere dal panico invece è altra cosa. Panico che è giunto da più voci e su più piattaforme, con affermazioni dal tenore: se vuoi il TEP iscriviti; o vi piegate al sistema di tesseramento o non otterrete niente. Quasi una notizia di reato - attività estorsiva con l’aggravante del fenomeno intimidatorio. Una sparata grossa.  Guardiamo ai fatti: TEP chiesto, TEP ott

SMART WORKING: QUANDO MIOPI "STATISTI" SACRIFICANO IL FUTURO SOSTENIBILE DEL PAESE SULL'ALTARE DEGLI INTERESSI DEI POCHI

  Sono ormai mesi che il Ministro Brunetta non perde occasione di ribadire con tono più o meno minaccioso e sempre poco velatamente insultante che i dipendenti pubblici dovranno tornare in ufficio il prima possibile.  E’ emblematico come il Ministro abbia definito lo smartworking emergenziale come “lavoro domestico all’italiana” ridicolizzando di fatto lo strumento che ha consentito alla Pubblica Amministrazione italiana di non smettere mai, neanche nei mesi più drammatici della pandemia, di erogare servizi essenziali e di essere vicina ai cittadini già piegati dalla circolazione del virus.  Appare quindi necessario ricordare quali sono stati i risultati raggiunti dall’uso massiccio dello smartworking che vanno ben al di là degli aumenti di produttività delle singole amministrazioni, di risparmi di denaro pubblico per minori costi e di work-life balance del singolo dipendente. Il lavoro agile infatti, ha prodotto una serie di “esternalità” positive in tanti campi della vita quotidiana.

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