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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

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IN ASCOLTO DEI FUTURI COLLEGHI: I CONTATTI FP CGIL INPS SUL TERRITORIO

DAI VACCINI ALLA PA: BATTAGLIE COMUNI PER IL BENE PUBBLICO

Fino a solo un paio di settimane fa, chi domandava la sospensione dei brevetti sui vaccini contro il Coronavirus veniva considerato un folle, un profano del mondo dell’economia oppure, quando andava bene, un ingenuo utopista. Poi è accaduto che proprio il leader di una delle nazioni più liberiste del mondo, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, abbia dichiarato l’appoggio degli USA a quella stessa causa. Un vero shock per chi continua a remare contro la lotta per un vaccino bene comune. Più in generale, un colpo non indifferente agli alfieri della superiorità del mercato e del settore privato sul settore pubblico. Al di là delle possibili ragioni geopolitiche della posizione USA, vale infatti la pena ricordare che il prodotto finale realizzato dalle grandi case farmaceutiche non è altro che la punta dell’iceberg di un processo molto più ampio dove un ruolo centrale lo hanno rivestito proprio i governi e la spesa pubblica (si pensi, ad esempio, a chi ha fornito le sequenze di DNA n

NUOVE ENERGIE E SCONTRI GENERAZIONALI

Siamo “neoassunti” INPS.  Fra di noi ci sono tanti superstiti di altre generazioni, lavoratori e lavoratrici che per varie ragioni hanno scelto di rimettersi in gioco o hanno dovuto; ma, per lo più, abbiamo solo 30 anni.  Non una gran vita. Ne abbiamo trascorso 19 nel sistema di istruzione nazionale, primario e secondario. A questi, sono seguiti almeno 2/3 anni nel precariato. Non il precariato del tempo determinato o del lavoro in somministrazione: quello degli Stages e delle Collaborazioni Coordinate e Continuative con “Professionisti” (o presunti tali). Ci siamo formati, ci siamo temprati, mentre Ministri del lavoro ci schernivano anziché occuparsi di noi. Ci consigliavano di stringere amicizie a calcetto anziché arricchire le nostre competenze; ci chiamavano “bamboccioni” e mettevano alla berlina quelli di noi che lasciavano il paese per cercare fortuna all’estero.  Eravamo i “figli di mezzo” della Repubblica.  Dietro ciascuno di noi c’erano famiglie, lavoratori e lavoratrici che h

IN DUE È MEGLIO

Mettiamo i figli al centro. Perchè un manifesto sui diritti dei figli. Nell’attuale contesto storico le relazioni all’interno delle famiglie separate sono sottoposte a tensioni e squilibri, sempre più evidenti e preoccupanti. Miopia, egoismi, interessi, generano conflitti che vanno a colpire, in modo devastante, i figli: su di essi, infatti, si scarica l’incapacità degli adulti di individuare e far avanzare soluzioni coerenti con i loro bisogni che, per somma beffa, nei tribunali vengono identificate con formule paradossali – come quella del “superiore interesse del minore” – che non appaiono più in grado di rispondere alle loro effettive esigenze di tutela e promozione. Sono trascorsi trent'anni da quando l'Italia ha aderito alla Convenzione dei Diritti del Fanciullo (26 gennaio 1990). Ciononostante, il diritto dei figli a realizzare e mantenere un valido e significativo rapporto con entrambi i genitori, benché espressamente sancito dalla suddetta Convenzione, viene di fatto d

DIRITTO ALL’AFFETTIVITÀ PER TUTTE E TUTTI

“ La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell’omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana “. Con queste parole il 17 maggio 2020 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella condannava tutte le forme di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. La ricorrenza è stata istituita nel 2004 e riconosciuta nel 2007 dall'Unione Europea. L'obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali  per contrastare il fenomeno dell' omofobia , della bifobia e della transfobia .  Nel nostro paese è previsto il reato penale contro l’odio razziale e religioso ma non contro la misoginia e l’omofobia. Il ddl Zan contro l’omotransfobia nasce per colmare questa lacuna normativa. Il disegno di legge, approvato alla Camera

RIDUZIONE ORARIO DI LAVORO: PERCHÉ SÌ E PERCHÉ ORA, IN UNA SIMULAZIONE

La generalizzata e rapida espansione dello smart working causata dalla pandemia ha comportato grandi mutamenti nell’organizzazione del lavoro in Italia e nel mondo. Tra luci ed ombre, i vantaggi più largamente riconosciuti riguardano sia vantaggi di carattere individuale, come quelli legati ad un miglior equilibrio vita-lavoro, e sia vantaggi di carattere collettivo, come la maggior produttività registrata ed il minor impatto sull’ambiente dovuto ad un numero inferiore di spostamenti quotidiani. L’espansione dello smart working non è però la sola innovazione organizzativa che la pandemia sta portando con sé nel mondo. Nel suo ultimo articolo su questo blog, ad esempio, Giuseppe Lombardo ha introdotto il tema della riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione, riprendendo in particolare la recente proposta della Spagna in proposito. Prevedendo un contributo finanziario via via decrescente alle imprese che aderiranno alla sperimentazione nel corso del triennio, infatti, gli

I LAVORATORI DELLA GESTIONE PUBBLICA MERITANO RISPETTO

Nonostante siano passati quasi 10 anni dalla soppressione dell'INPDAP e dall'acquisizione da parte dell'INPS delle relative funzioni, per i lavoratori della gestione pubblica sembra che il tempo si sia fermato. La gestione pubblica continua ad essere una specie di corpo estraneo all'INPS. I lavoratori della gestione pubblica continuano ad utilizzare i medesimi applicativi di allora, che tante difficoltà causano quotidianamente nello svolgimento della prestazione. Ancora in auge sono persino i fascicoli cartacei, che costituiscono il fardello del lavoratore pubblico, la cui mancanza non consente di evadere le prestazioni.  Su un aspetto invece la fusione tra INPDAP ed INPS ha trovato una certa uniformità. È l'aspetto della produttività della gestione pubblica, a cui si continua a richiedere il raggiungimento di obiettivi praticamente irraggiungibili, senza tuttavia considerarne criticità e peculiarità, che a titolo meramente esemplificativo si elencano: - necessità

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