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IN ASCOLTO DEI FUTURI COLLEGHI: I CONTATTI FP CGIL INPS SUL TERRITORIO

RSU. UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA

Ancora poche ore e la campagna elettorale più difficile della storia recente si chiuderà con lo spoglio delle schede.

È un momento chiave nella vita di ogni amministrazione per almeno due ragioni essenziali. La prima, richiamata da Serena Sorrentino nella sua visita in Direzione Generale, è che con la chiusura delle urne termina una fase importante, quella della consacrazione della democrazia nei luoghi di lavoro, elemento centrale per tutta la nostra organizzazione. La seconda attiene l'inizio di un nuovo percorso, ciò che accadrà dall'11 aprile in poi.

Un sindacato che spende le proprie energie per vincere la prova elettorale salvo sparire all'indomani del verdetto delle urne è quanto di più lontano possa esistere dal concetto stesso di rappresentanza.


Per la Cgil i delegati di sede costituiscono il più grande corpo intermedio nel mondo del lavoro: hanno la funzione di intercettare i bisogni delle colleghe e dei colleghi, di fornire un approccio critico sui processi di trasformazione in atto nella Pa, di trasformare input in proposte e rivendicazioni, di creare progettualità che - se sviluppate - possano portare a un miglioramento complessivo per la collettività. Collettività da intendersi in senso estensivo: sia come comunità in cui si opera, sia come cittadinanza.

Ciò è vero in generale nella Pubblica Amministrazione, in particolare in Inps, dove è l'utente ultimo il beneficiario delle prestazioni e dei servizi che l'Istituto eroga.


Ecco, allora, la peculiarità della sfida che stiamo vivendo in questi giorni: con il voto decliniamo il cambiamento nel segno del progresso sociale che vogliamo realizzare. Per questa ragione chi incarna il volto della nostra lista ha chiesto con passione un mandato pieno, chiaro, un segnale forte: perché in ogni sede, su ogni territorio, serve il più ampio consenso possibile per incidere nella contrattazione, senza mai retrocedere sul fronte dei diritti.

Da qui dovremo ripartire. Con idee e proposte che da anni portiamo avanti, con il contributo di una comunità che è sempre più forte, sempre più radicata e sempre più coesa.

di Giuseppe Lombardo


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