L'amletico dilemma del concetto di prevalenza in servizio da applicare al numero di giornate in smart working "al netto delle assenze autorizzate a qualsiasi titolo" (Hermes 1409) potrebbe presto essere sciolto.
Su pressione del sindacato, infatti, con l'incontro di lunedì 11 aprile l'amministrazione ha finalmente aperto un tavolo per discutere di questo surreale tema, delle assegnazioni temporanee, della questione dei caregiver ed iniziare a discutere anche della mobilità nazionale (a tal proposito, precisiamo subito che lo Smart working “transitorio” continuerà fino all’applicazione del nuovo Contratto e che l'assemblea sindacale è considerata presenza e non assenza!).
Il tema "smart working vs. ferie" assume davvero contorni di surrealità sia perché mette i dipendenti dinanzi a scelte di programmazione impossibili da compiere e sia perché il CCNL delle Funzioni Centrali che tra poco diventerà definitivo non prevede questo concetto brunettiano della “prevalenza” e, soprattutto, non prevede affatto che le giornate di ferie o altro debbano essere scomputate dalla presenza in servizio strettamente intesa.
In realtà, a dirla tutta, una disposizione come quella
dell’Hermes 1409 rivela il pregiudizio di fondo che alcune miopi
Amministrazioni vivono e cioè che il lavoro in presenza “valga” più del lavoro
effettuato in modalità agile.
Principio inaccettabile per questo Sindacato.
Con l'incontro di lunedì abbiamo conquistato un tavolo con l'amministrazione in cui discutere anche di questo.
Il prossimo passo sarà sciogliere la confusione surreale creata da quell'Hermes che insegue goffamente un Ministro pieno di pregiudizi.
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