A fronte di una riduzione dei salari che, a causa della crisi pandemica, è stata mediamente di 1.724 euro, gli ammortizzatori sociali liquidati dai dipendenti INPS sono riusciti ad integrare la caduta delle retribuzioni degli italiani riducendola, sempre mediamente, a -726 euro (si veda lo studio della Fondazione Di Vittorio). In altri termini, tutte le prestazioni di CIGO, CIGD, FIS etc. liquidate dai lavoratori del nostro Istituto sono riuscite praticamente più che a dimezzare l’effetto negativo che ha subìto il potere d’acquisto dei lavoratori italiani colpiti dalla chiusura delle aziende durante la pandemia da CoVID-19.
Senza lo Stato sociale e senza la dedizione dei colleghi che hanno lavorato incessantemente durante le fasi più acute dell’emergenza, gli effetti economici negativi della crisi pandemica sarebbero stati, quindi, decisamente maggiori. Non si tratta solo di un vanto ed una onorevole responsabilità per i lavoratori dell’INPS. Si tratta di un sistema - quello dello Stato sociale - che soprattutto un sindacato con la storia ed i valori della CGIL continua a difendere e a cercar di migliorare ogni volta che chiede maggiori assunzioni, retribuzioni e condizioni di lavoro più attrattive nella Pubblica Amministrazione, un’organizzazione del lavoro più flessibile e più moderna e così via.
È quello che noi continuiamo a difendere e valorizzare ogni giorno con la nostra azione sindacale e con le attività delle nostre RSU nelle sedi di tutta Italia perché, in fondo, la nostra lotta è la lotta di tutti.
#ScelgoCGIL #RSU22
Il video da cui è tratto il fotogramma nella grafica è anche su youtube
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