Un universo storico racchiuso nel microcosmo di un piccolo paese della bassa padana quello tracciato da Massimo Zamboni in questo, per molti versi stupefacente, racconto che ripercorre tutto il Novecento fino ai giorni nostri. L’autore è il chitarrista degli ex CCCP (un nome, un programma) che, come racconta lui stesso, in un pugno di anni pubblicano album in vinile dai titoli che sembrano fucilate: Ortodossia, il primo 45 giri, “un grumo scarlatto” scrivono sui giornali, con tre militari armati della Ddr in marcia sulla copertina; Compagni Cittadini Fratelli Partigiani, il secondo; Affinità e divergenze tra il compagno Togliatti e noi, il primo lp. Apertamente schierato ideologicamente, quindi, ma proprio per questo, forse, paradossalmente in grado di assumere una visuale ampia e di mettersi in una posizione capace di parlare alla composita umanità di chi voleva un tempo cambiare il mondo e si è visto invece scippare un ideale, un modo di vivere, senza sapere bene perché. Sembrano sto...
Lo spazio di confronto dei lavoratori INPS
