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IN ASCOLTO DEI FUTURI COLLEGHI: I CONTATTI FP CGIL INPS SUL TERRITORIO

FONDO PERSEO-SIRIO: SÌ O NO? INTERVISTA AL RESP. PREVIDENZA FP CGIL

Intervista a Claudio Tosi, Responsabile nazionale Previdenza Fp Cgil.

Perché è stato introdotto normativamente il silenzio assenso in relazione alla questione dell'adesione al Fondo Perseo Sirio? Eticamente non sarebbe stato meglio lasciare la scelta esplicita ai lavoratori?

Dipende dall'approvazione della Legge 205 del 2017(legge di bilancio del 2018) la quale ha stabilito che le parti istitutive dei fondi di previdenza complementare dovevano occuparsi della regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione agli stessi, incentivando la forma del silenzio-assenso (come avviene per la maggior parte dei fondi) e la relativa disciplina di recesso del lavoratore. Tali modalità devono garantire, però la piena e diffusa informazione dei lavoratori nonché la libera espressione di volontà dei lavoratori medesimi, sulla base di direttive della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP). Per questo sono garantiti 6 mesi per poter comunicare l'eventuale non adesione.

Sinteticamente quali sarebbero i vantaggi, inclusi quelli fiscali, di adesione a fondo?

I vantaggi sono molteplici: 1) nella fase di accumulo si riceve il contributo aggiuntivo del 1 % dal proprio Ente. 2)I contributi versati dal lavoratore e dal datore di Lavoro sono deducibili fiscalmente, questo significa ricevere ogni anno un vantaggio fiscale. 3) i rendimenti sono di due tipologie diverse, il primo riguarda la scelta sui due comparti d’investimento garantito e bilanciato, il secondo rendimento è determinato direttamente dall’INPS ogni anno sul TFR dedicato al portafoglio Complementare. 4) le prestazioni del fondo sono sia nella fase di accumulo (Anticipi,riscatto e Portabilità del capitale) sia nella fase del pensionamento (ritiro di tutto il capitale, la trasformazione in rendita oppure in parte in rendita e in parte in capitale. 5) la tassazione sulle prestazioni è molto vantaggiosa al 15% riducibile dopo 35 anni di adesione a un fondo a l 9%

Aderendo al fondo che fine fa il Tfr? Si rinuncia alla liquidazione?

Assolutamente no!! Il TFR maturato prima dell’adesione rimane in INPS come TFR Nominale e si rivaluta come da norma di legge, il TFR maturando dall’atto dell’adesione a Perseo Sirio rimane comunque contabilizzato in INPS, non viene gestito dal fondo di Perseo Sirio e viene rivalutato dall’INPS automaticamente ogni anno prendendo a riferimento il rendimento medio di un paniere di Fondi negoziali vedi tabelle seguenti:






E' possibile ritirare il Tfr sotto forma di capitale?
Sì, Il ritiro del capitale è sempre possibile al 100% tranne nel caso in cui il montante complessivo, trasformato in rendita vitalizia, consenta di ottenere una rendita mensile che superi il valore della pensione sociale. In altre parole: al di sotto dei 140 mila euro di rendita vitalizia (valore molto alto), è sempre possibile il ritiro del 100% del capitale. Al di sopra di quella cifra, invece, è possibile riscuotere parte del montante maturato sotto forma di capitale per un importo non superiore al 50%. Ricordatevi inoltre che c'è una agevolazione fiscale anche per le prestazioni in forma capitale rispetto al TFR normale.
Il fondo offre profili diversi a seconda della propensione al rischio dell'aderente: comparto bilanciato e garantito. Ce li descriverebbe?
Il comparto Garantito determina di fatto la sicurezza del capitale e del rendimento consolidato. Il comparto bilanciato ottiene performance più alte, tutti gli investimenti decisi dal fondo sono verificabili sul sito nella pagina della gestione finanziaria aggiornata ogni mese, comunque ad oggi gli investimenti sono affrontati con cautela per garantire rendimenti positivi vedi i rendimenti degli ultimi 10 anni certificati da Covip:



In che misura la rendita e i capitali investiti rischiano di essere vittima dell'aleatorietà del sistema finanziario? Vi è un rischio reale che nonostante le formule di garanzie proposte qualcosa possa andare perduto?

Il Rischio di perdere il capitale è molto molto basso, può accadere nel tempo la perdita di parte dei rendimenti consolidati negli anni che fino ad oggi non è accaduto, vedi sempre qui sopra la tabella sui rendimenti Covip degli ultimi dieci anni. Il comparto di investimento, però, può essere cambiato ogni anno.

Essendo che da più di due anni (ossia tutto il 2019 e il 2020 e questa parte del 2021) il Fondo non percepisce il contributo aggiuntivo dell'1% del Tfr che le amministrazioni dovrebbero versare per legge a favore dei dipendenti pubblici, questa problematica interesserà anche chi fa parte delle fila degli aderenti tra i dipendenti Inps?

La situazione ha riguardato esclusivamente i Comparti delle Funzioni centrali, la problematica si è risolta da mesi con il Decreto del MEF che ha permesso il versamento dei contributi mancanti. Il Contributo del datore di lavoro è previsto dalla Legge 124/93 e 252/05 e determinato dai CCNL, la rivalutazione sarà recuperata come da norma prevista.

Cosa accade in caso di morte del dipendente?

In caso di morte dell’aderente gli eredi di 1° dispongono del capitale accumulato, se non si hanno eredi si deve indicare uno o più beneficiari eredi.

Cos'è la Rita e come funziona?

La RITA è una rendita temporanea che può essere richiesta dall’associato utilizzando in tutto o in parte il montante maturato presso il fondo pensione e che verrà percepita sino al raggiungimento dell’età legale di pensionamento:per usufruire della RITA per massimo 5 anni occorrono questi requisiti: cessazione dell’attività lavorativa; raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio entro i cinque anni successivi alla richiesta; maturazione requisito contributivo complessivo nei regimi obbligatori di appartenenza di almeno 20 anni; maturazione di cinque anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

E` vero che un giovane neoassunto della PA, che prima lavorava precario o non lavorava per niente potrebbe avere necessità di aderire alla previdenza complementare perché, allo stato attuale, rischia di essere penalizzato dal sistema previdenziale contributivo?

Si. Il sistema contributivo penalizza le giovani generazioni che entrano nel mercato del lavoro sempre più tardi e con lavori che, nei primi anni, prevedono bassi salari e bassa contribuzione. Una previdenza complementare che affianchi, non che sostituisca, il primo pilastro del sistema pensionistico, consente ai giovani di garantirsi un tenore di vita buono anche nel futuro. Ovviamente questo non vuol dire che bisogna rinunciare a chiedere una riforma del sistema pensionistico. Per approfondire si può contattare Claudio Tosi a tosi@fpcgil.it Si rimanda al materiale prodotto dalla Fp Cgil Nazionale e dallo stesso Claudio Tosi che potete trovare qui: https://www.fpcgil.it/2021/09/29/previdenza-complementare-perseo-sirio-tutto-su-accordo-silenzio-assenso/ Il Blog BeInps


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