Passa ai contenuti principali

POST IN EVIDENZA

IN ASCOLTO DEI FUTURI COLLEGHI: I CONTATTI FP CGIL INPS SUL TERRITORIO

“LA TRIONFERÀ” – LA STORIA DI UN GRANDE IDEALE NARRATA DA UN ANGOLO SPERDUTO DELL’ITALIA

Un universo storico racchiuso nel microcosmo di un piccolo paese della bassa padana quello tracciato da Massimo Zamboni in questo, per molti versi stupefacente, racconto che ripercorre tutto il Novecento fino ai giorni nostri.

L’autore è il chitarrista degli ex CCCP (un nome, un programma) che, come racconta lui stesso, in un pugno di anni pubblicano album in vinile dai titoli che sembrano fucilate: Ortodossia, il primo 45 giri, “un grumo scarlatto” scrivono sui giornali, con tre militari armati della Ddr in marcia sulla copertina; Compagni Cittadini Fratelli Partigiani, il secondo; Affinità e divergenze tra il compagno Togliatti e noi, il primo lp.

Apertamente schierato ideologicamente, quindi, ma proprio per questo, forse, paradossalmente in grado di assumere una visuale ampia e di mettersi in una posizione capace di parlare alla composita umanità di chi voleva un tempo cambiare il mondo e si è visto invece scippare un ideale, un modo di vivere, senza sapere bene perché.

Sembrano storie inventate quelle racchiuse in questo libro ma sono tutte vere e documentate e raccontano di vicende che ricordano quelle di Peppone e Don Camillo, anche se qui ci troviamo a Cavriago non a Brescello e i personaggi descritti sono tutti realmente esistiti e capaci di emergere con tutta la loro sanguigna corporeità dalle pagine del libro.

Si racconta dei vari sindaci socialisti, fascisti e comunisti succedutisi alla guida di un popolo indisciplinato e ribelle; della Linea Reggio-Ciano, la prima linea ferroviaria al mondo a essere stata costruita da una cooperativa di lavoratori; del contraddittorio tra il socialista Bonavita e Don Tesauri per stabilire se sia meglio il socialismo o la democrazia cristiana; della costruzione della casa del popolo nel 1906.

E poi l’evento che eleva Cavriago (“un angolo sperduto, evidentemente, perché non si trova sulla carta geografica” come pronuncia Lenin in persona in un suo celebre discorso) al rango di avamposto della solidarietà internazionalista: poche righe di approvazione e di sostegno al programma del Soviet di Russia inviato dall’amministrazione comunale del paese al giornale socialista l’Avanti e arrivato chissà come sulla scrivania di Lenin in persona nel lontano 1919.

Il libro si dipana quindi tra il periodo buio della repressione fascista e quello di rinascita attraverso la lotta partigiana.

Si delineano profili di un’umanità incredibile e quasi impensabili ai giorni nostri (tra tutti quella di Albo Partisotti, il “Principe”, figura ingenua ed eroica allo stesso tempo e che incarna l’intera parabola che va dalla lotta partigiana alla sconfitta esistenziale davanti a un’alternativa sociale che si pensava solida come l’acciaio e che si va sciogliendo invece come neve al sole). 

Si sottolinea l’originalità del comunismo emiliano che non è cupo e dottrinario come quello d’oltrecortina ma che acquista coloriture gioiose e vitali attraverso la realizzazione di spazi dove la gente può dar sfogo alla voglia di vivere e divertirsi. La costruzione del Cinema Teatro Nuovo. Il Dancing Caprice, il primo locale notturno al mondo gestito da un partito comunista e che vede calcare le scene a giovani esordienti divenuti nel tempo protagonisti del nostro immaginario musicale collettivo. Orietta Galimberti tra tutti (in arte Orietta Berti “l’usignolo di Cavriago”) seguita da Giorgio Gaber, Betty Curtis, Caterina Caselli, Sergio Endrigo, solo per citarne alcuni. “Solo i cimiteri – raccontano- non eravamo riusciti a farli diventare comunisti”.

E come non citare la storia del busto di Lenin realizzato negli anni ’20 nella fabbrica di locomotive di Lugansk e giunto a Cavriago attraverso una vicenda rocambolesca nel 1970, centenario della nascita di Vladimir Il’ic Ul’ianov.

Mille altri eventi si dipanano fino ai nostri giorni, eventi che vale però la pena scoprire sfogliando lentamente ogni pagina di questo libro e che raccontano la storia di una speranza non realizzata ma che ha accompagnato milioni di persone in un viaggio irripetibile. 

Un libro da tenere sempre a portata di mano non però per ricordarci come eravamo, ma per tenere in mente come potremmo essere in un mondo dove ancora regna la solidarietà e la passione e non l’individualismo e la noia che contraddistingue la nostra epoca attuale.

(Massimo Zamboni, La trionferà, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2021)

di Claudio Moscogiuri


SCRIVI AL NOSTRO BLOG:

Nome

Email *

Messaggio *